Storia e curiosità del Teatro Comunale
- A cura di Elisa Barbari
- 14 ott 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Nel 1795 un terribile incendio distrusse il Teatro di Palazzo Malvezzi edificato interamente in legno, fulcro dell'attività ricreativa e culturale cittadina. Bologna, come la fenice, lo fece risorgere dalle proprie ceneri costruendo un nuovo teatro, questa volta in pietra e in stile barocco, commissionando il lavoro ad Antonio Galli Bibiena, noto architetto, scenografo, pittore e decoratore dell'epoca.

Si decise di erigerlo in un luogo particolare per la città, dove un tempo sorgeva Palazzo Bentivoglio distrutto nel 1507 a furor di popolo.
Bologna edificò il nuovo teatro pubblico proprio su quel guasto.
Non è un caso infatti che la via laterale ove si trova l'ingresso degli artisti abbia preso il nome "via del Guasto" così come gli omonimi giardini limitrofi.
Non mancarono però le proteste e le polemiche, sia per l'ubicazione che per la conformazione a campana dell'auditorium.
Le autorità bolognesi dovettero affiggere un manifesto che invitava la popolazione ad esporre le proprie rimostranze per iscritto. E furono in molti a scrivere, anche persone di un certo rilievo che raccolsero le critiche in un opuscolo: "Saggio sopra l'opera in musica".
Il Bibiena rispose attraverso il "Memoriale informativo" confutando le critiche al suo progetto originale. Progetto che produsse in miniatura realizzata in legno tutt'ora visibile e custodita presso il Museo internazionale della Musica in Strada Maggiore.

Il Teatro Bibiena inaugura nel 1763 grazie a fondi pubblici e di privati cittadini che contribuirono alle spese di costruzione attraverso l'acquisto dei palchi di cui si garantivano una sorta di affito perpetuo in quanto la proprietà e la gestione del teatro furono fin da principio del Comune di Bologna.
Tra i personaggi illustri che videro qui in scena le proprie opere ricordiamo Gioachino Rossini e Giuseppe Verdi nel 1843 con il Nabucco.
Il teatro Bibiena fu il primo in Italia, nel 1871 ad ospitare un opera di Richard Wagner (a cui il Consiglio Comunale conferì la cittadinanza onoraria su proposta dell'ex sindaco Camillo Casarini).
Durante la prima wagneriana di Lohengrin, Verdi assisteva fra il pubblico il suo rivale studiandone attentamente gli spartiti.
Nel 1877 uno scoppio da gas danneggia il soffitto del foyer durante la prova generale dell'Aida.

Una curiosità:
Forse in pochi sono a conoscenza della preziosa struttura situata sotto il Teatro.

Nel sottoplatea esiste un meccanismo a pantografo oggi bloccato, ma potenzialmente ancora funzionante, progettato per basculare l'intera platea a seconda delle esigenze.
Il Teatro comunale era infatti luogo di ritrovo che accoglieva eventi ricreativi e culturali di ogni genere, dall'opera alle rappresentazioni circensi. Nei casi in cui non si ravvisava necessità del palco, il meccanismo a puleggia permetteva di eliminare il dislivello e guadagnare spazio utile al pubblico.
In seno al Teatro, nel 1956 nasce l'Orchestra stabile, con oltre 150 professionisti fra professori d'orchestra ed elementi del coro. L'attività concertistica vanta l'esecuzione dell'intermezzo nella colonna sonora di Toro scatenato di Martin Scorzese.
Non vi resta che entrare in questo gioiello cittadino, respirarne le luci, i colori, gustarne i preziosi ornamenti, molti originali del settecento. Fatevi avvolgere da questa cornice idilliaca e infine immergervi nello spettacolo.
Fonti e approfondimenti: Pietro Metatasio, wikipedia, Teatro Comunale di Bologna, peoplecaring, Guasto dei Bentivoglio
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